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1999

LAPPONIA

 

(Oulu-Nordkapp, Km 930)  

 

 

 

28 Giugno 1999: Oulu-Kemi, Km 153

 

29 Giugno 1999: Kemi-Rovaniemi, Km 123

 

30 Giugno 1999: Rovaniemi-Sodankylä, Km 137

 

1 Luglio 1999: Sodankyä-Ivalo, Km 172

 

2 Luglio 1999: Ivalo-Karigasniemi, Km 144

 

3 Luglio 1999: Karigasniemi- Skoganvarre, Km 69

 

4 Luglio 1999: Skoganvarre-Olderfjord

 

                         Honningsvåg-Nordkapp, Km 130  

 

 

 

 

REPORTAGE FOTOGRAFICO

 

 

 

 

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"La Prealpina", Luglio 1999

 

 

Il viaggio ha come proposito l’attraversamento della Lapponia, partendo dal suo confine meridionale finlandese, ed il raggiungimento del Capo Nord, il celebre punto geografico più settentrionale d’Europa a ben 71°10’21”. Vuole anche essere in memoria dell’intellettuale mantovano Giovanni Acerbi, personaggio oggi ingiustamente dimenticato ma riconosciuto come una delle personalità più brillanti del primo ottocento; fu lui che, da pionere, raggiunse attraverso un percorso simile il Capo Nord nel luglio 1799, a ventisei anni di età; anch’egli partì per l’impresa dalla stessa città di Oulu. Il viaggio collega così il mar Baltico ed il golfo di Botnia con il Mare di Barents.

Un ringraziamento particolare va alla coinquilina di Basilea, Tehri Aurala, e alla sua famiglia, oltre che ad Aino Apilo, collega del corso di lingua tedesca, per le importanti informazioni e l’appoggio logistico fornitomi.

La partenza avviene dall’aeroporto di Milano, il giorno dopo l’ultimo impegno concertistico a Weil am Rhein (D). torna all'inizio

 

 28 Giugno 1999: Oulu-Kemi, Km 153

Atterro ad Oulu alle ore 1,10 con un piccolo aereo ad elica. Preparata l’attrezzatura, attendo il passare della notte su di una panchina. Alla riapertura dell’aeroporto posso denunciare presso l’ufficio competente i danneggiamenti che la bicicletta ha subito durante il viaggio. Nel frattempo il cielo, prima ancora nuvoloso, si è completamente schiarito, e circa alle ore 6,00 posso finalmente partire. Varcato il confine amministrativo della Lapponia raggiungo Kemi, e dopo una sosta sul prato in riva al mare visito la famiglia Aurala, presso cui sarò ospite. Mi è offerta una cena con le tradizionali polpette di carne ed i celebri lamponi artici. In serata visitiamo il ”Mökki” sulla riva di un lago, la casa di campagna con sauna che ogni famiglia finlandese possiede, ed al ritorno il porto e la diga sul Kemjoki. torna all'inizio

 

 29 Giugno 1999: Kemi-Rovaniemi, Km 123

Si segue il fiume Kemjoki fino a Rovaniemi, a ridosso del circolo polare artico; il paesaggio è lo stesso che mi accompagnerà per buona parte del viaggio: foreste immense e deserte interrotte solo da fiumi e laghi più o meno ampi. Mi sistemo nel campeggio sulla riva del fiume e consumo la cena che comprende una notevole zuppa di salmone (si dice che dal Kemjoki provenga il miglior salmone); In Lapponia si produce e si consuma - in abbondanza - la birra ”Lapin Kulta”.

A mezzanotte in punto il sole arriva a filo dell’orizzonte, ed il cielo si mantiene sempre chiaro.torna all'inizio

           

 30 Giugno 1999: Rovaniemi-Sodankylä, Km 137

Poco dopo la partenza raggiungo il circolo polare artico, di cui visito il centro turistico.

Proseguendo avvisto per la prima volta delle renne, che incontrerò più volte nel corso del viaggio, mentre continuo ad essere circondato da zanzare e tafani.

Le località di questa parte della Lapponia, sebbene spesso descritte come punti di incontro e importanti nodi di comunicazione si dimostrano alla fine semplici agglomerati di poche abitazioni con gli essenziali servizi turistici e di assistenza; e così è anche Sodankylä, che raggiungo in serata: qui la cena è a base di carne di renna fresca, una specialità che non può essere gustata se non a queste latitudini; come contorno non si trova solitamente altro che patate, e come condimento è spesso prevista della marmellata di lamponi (!). torna all'inizio

 

 1 Luglio 1999: Sodankyä-Ivalo, Km 172

Da oggi il sole non tramonterà più per tutto il resto del viaggio; in virtù  della buona condizione e della tappa non particolarmente impegnativa della giornata trascorsa, decido di ripartire subito poco dopo la mezzanotte.

 

Pedalare per tutta la notte attraverso foreste sterminate e assolutamente disabitate, con il sole alto, sempre frontale e di colore rosso vivo, offre sensazioni irreali ed allucinanti; a tratti la percezione del tempo e dello spazio si fa confusa.

 

Nella prima mattinata raggiungo Sariselka, dove mi concedo una sosta, per poi ripartire e raggiungere Ivalo ed il suo campeggio per il pranzo, dopo avere pedalato quasi ininterrottamente per più di 300 chilometri. torna all'inizio

 

 2 Luglio 1999: Ivalo-Karigasniemi, Km 144

La tappa odierna incontra l’enorme lago Inari. Le soste sono dovute alla visita della ”tana dell’orso” e del museo lappone nell’omonima località di Inari. Il ristorante del museo offre pesce locale e funghi.

Lascio ora la strada principale per dirigermi verso la Norvegia. L’ambiente della foresta di conifere e betulle concede già alcuni spazi ad un paesaggio simile alla tundra. Le strade, sempre dritte, si caratterizzano ora per grandi gobbe e continui saliscendi. Il cielo però non è più limpido, la temperatura si abbassa e cadono le prime gocce di pioggia.

A Karigasniemi pernotto a pochi metri dal confine Norvegese. Nel ristorante del campeggio, che serve zuppa di renna, mi intrattengo con alcuni giovani Lapponi. torna all'inizio

 

 3 Luglio 1999: Karigasniemi-Skoganvarre, Km 69

La tappa odierna, che entra in Norvegia, è sicuramente da considerarsi la più difficile: la temperatura si abbassa in modo improvviso e la pioggia si fa insistente. Il freddo è ora intenso, e non posso fare a meno di fermarmi al primo luogo di sosta. La vista che si fa annebbiata indica che proseguire sarebbe inutile e pericoloso, e non ho altra scelta che fermarmi per pernottare in uno ”chalet”, ovviamente dotato di riscaldamento. torna all'inizio

 

 4 Luglio 1999: Skoganvarre-Olderfjord

    Honningsvåg-Nordkapp, Km 130

La giornata è ancora fredda e nuvolosa, ma non piove; raggiungo e costeggio il Porsangenfjord, al momento con la bassa marea; oltre alle renne incontro oggi anche una volpe, mentre finalmente il clima comincia ad essere troppo freddo anche per le zanzare; le montagne si fanno sempre più alte, la vegetazione sempre più rada fino a lasciare il posto allo spettacolare ambiente della tundra.

Ricevo purtroppo notizia che l’avveniristico tunnel sottomarino di quasi 7 chilometri inaugurato il mese precedente ha sostituito completamente il servizio di traghetto: sono quindi costretto a ricorrere ad un autobus di linea per raggiungere l’isola  Magerøya.

A Honningsvåg, dopo un pasto ovviamente a base di pesce, mi avvio per il paesaggio lunare dell’isola, attraverso una fitta nebbia e montagne imponenti fino a raggiungere il Capo Nord a mezzanotte in punto, ad una temperaturatura di 4°C.

Dopo qualche fotografia ed una breve visita mi accampo con alcuni motociclisti tedeschi.

 

Il giorno successivo è dedicato al riposo ed alla visita del centro di accoglienza turistica del Capo Nord. In serata rientro a Honningsvåg, approfittando di un passaggio di un bus privato di turisti.

Dopo aver pernottato nella sala di aspetto del porto mi imbarco all’alba sull’Hurtigruten, il ”postale dei fiordi”. In due giorni di navigazione si attraversano stupendi fiordi e caratteristici villaggi costieri. Sbarco a Bodø, dove mi aspetta l’aereo per il rientro. torna all'inizio

 

Totale Km 930  

 

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